Ti ricordo. Nando Scanu
Diari di Cineclub n. 132 - novembre 2024
È uscito il nuovo numero di Diari di Cineclub, periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica diretto da Angelo Tantaro. Leggi l’indice degli articoli di questo mese.
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Progetto e Catastrofe
MEMORIA RESISTENTE
Concluso il 42. Valdarno Cinema 2024
Presentiamo la Giuria di Qualità | 42. ValdarnoCinema
42. ValdarnoCinema Film Festival
Schegge di cinema russo e sovietico
Diari di Cineclub n. 131 - ottobre 2024
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VIII edizione del "Premio Cesare Zavattini" | Le Premiazioni
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Pasolini - Il fantasma del presente (1970-1975)
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di Roberto Chiesi
DETTAGLI
EAN | 9788882521639
ISBN: 888252163X
Lingua |
Pagine | 296
Prezzo | 18,00 [brossura]
Prezzo | 9,99 [ebook]
DESCRIZIONE:
Pasolini ha vissuto con profonda sofferenza il passaggio fulmineo e bruciante avvenuto in Italia negli anni '60 da una civiltà a un’altra, con la scomparsa di un intero sistema culturale e sociale, addirittura di una condizione umana con i suoi linguaggi, i suoi codici, i suoi rituali. Quel passato si identificava, per Pasolini, con una storia dell’umanità millenaria, che aveva i lineamenti del mondo contadino, la cui vita dipendeva dal lavoro agricolo e il cui tempo era legatoal ciclo delle stagioni. Con l’avvento della società dei consumi, quel mondo si estingue, riducendosi a un’infima minoranza. Contemporaneamente, anche il mondo popolare delle periferie, subisce un repentino processo di trasformazione che lo conduce all’assimilazione dei modelli del centro, grazie all’irresistibile potere ipnotico dei piccoli schermi televisivi. All’inizio degli anni Settanta, Pasolini reagì al carattere di un fenomeno che percepiva come totalizzante e irreversibile. Come scrittore, cercò di aggredire i connotati del presente, decifrandone ogni declinazione, da quelle corporali a quelle linguistiche. Analizzò il corpo dell’Italia e degli italiani, nella concretezza fisica della realtà corporale, linguistica, mimica e gestuale con una precisione di dettagli in cui si ritrovava la sua tensione antropologica. Ne nacquero centinaia di pagine di una critica della modernità che egli definì «corsara» e «luterana» per sottolineare la propria assoluta e intransigente solitudine e indipendenza di pensiero.Di contro, come regista non volle filmare l’epoca attuale nel suo cinema, per la ripugnanza che gli ispirava. Ma il presente, e le sue ombre, si insinuano nei suoi film perché Pasolini in alcuni casi non riesce a esorcizzarne la presenza stridente, in altri, ricorre alla trasfigurazione metaforica di un passato che rimanda al presente, oppure lo rappresenta in una chiave di estrema deformazione. Da Appunti per un'Orestiade africana (1970) all';incompiuto Appunti per un romanzo sull'immondezza (1970), dalla Trilogia della vita (1971-1974) a Salò (1975) e al film in preparazione, mai realizzato, Porno-Theo-Kolossal, passando per il “laboratorio” del romanzo Petrolio, l';ultima raccolta poetica, La nuova gioventù e gli articoli corsari, questo libro ripercorre gli ultimi cinque anni di un'incessante attività artistica e intellettuale vissuta sotto l';assedio di un presente degradante.
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