È iniziato questa mattina, nell’Aula Magna dell’Università di Sassari, il convegno nazionale “L’associazionismo culturale agli albori del XXI secolo. L’impegno dell’operatore culturale e il rogo della cultura” organizzato dal Cineclub Sassari nell’ambito della settima edizione del Sardinia Film Festival.
Al meeting, moderato dal noto regista nonché giornalista e scrittore Italo Moscati, partecipano le nove associazioni di cultura cinematografica riconosciute dal Mibac: Ficc (Federazione italiana circoli del cinema); Ucca (Unione circoli cinematografici Arci); Fic (Federazione italiana cineforum); Cinit (Cineforum italiano); Fedic (Federazione italiana cineclub); Ancci (Associazione nazionale circoli cinematografici italiani); Uicc (Unione italiana circoli del cinema); Csc (Centro studi cinematografici); Cgs (Circoli giovanili socioculturali). Invitata anche l'Aica (Associazione per iniziative cinematografiche e audiovisive).
Domani mattina il convegno si sposterà ad Alghero nella sede dell’azienda Sella&Mosca per la conferenza stampa di chiusura durante la quale verrà presentato un documento da far pervenire al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’incontro, particolarmente importante perché dopo tanto tempo vede riunite tutte le nove associazioni, proprio in occasione del Sardinia Film Festival, vuole essere una riflessione sul futuro dell’associazionismo cinematografico in un momento storico come quello attuale in cui lo stato di forte crisi del nostro Paese si ripercuote sulla sua attività minacciandone perfino la sopravvivenza.
Stamattina, dopo i saluti del presidente del Cineclub Sassari, Carlo Dessì, e del presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, il moderatore Italo Moscati ha aperto il convegno con queste parole: «In passato, subito dopo la fine della prima guerra mondiale, le associazioni cinematografiche hanno avuto un ruolo di grande importanza nella sensibilizzazione delle persone rispetto ai temi della democrazia e di una realtà in rapido cambiamento». I circoli cinematografici hanno «contribuito ad orientare il pubblico generalista – ha spiegato Moscati - Un pubblico particolarmente esigente» che seguiva con attenzione e forte senso critico i film che passavano sul grande schermo.
Adesso le cose sono cambiate, il cinema non rientra più negli schemi del passato, nelle categorie del neorealismo o della commedia dell’arte. Ci vuole uno sguardo nuovo che sappia interpretare la realtà, e proprio le «associazioni – ha ribadito Moscati - pur con i tanti problemi con i quali devono combattere, prima di tutto i tagli ai finanziamenti, devono farsi volano di una nuova iniziativa» capace di scuotere il pubblico dal torpore e dalla passività che lo affligge.
I problemi da affrontare sono numerosi, ma non mancano i segnali incoraggianti. Lo ha rimarcato, nel suo intervento, Elio Girlanda (Aica), che ha fatto notare come, a dispetto della crisi generale dell’Italia e della cultura in particolare «secondo l’ultimo rapporto di Federcultura, nel 2011 sono cresciuti i consumi culturali ed è aumentato il numero dei biglietti venduti, anche se in parte questo è dovuto ai blockbuster».
Sono tutti segnali incoraggianti, ha spiegato Girlanda, che «le associazioni dovrebbero tenere presenti e interpretare» in modo da poter ritrovare quel ruolo importante di riferimento che hanno avuto in passato nei confronti del pubblico.
CONVEGNO NAZIONALE
L'ASSOCIAZIONISMO CULTURALE AGLI ALBORI DEL XXI SECOLO.
L'IMPEGNO DELL'OPERATORE CULTURALE E IL ROGO DELLA CULTURA
Si è concluso questa mattina, presso la sede dell’azienda vinicola Sella&Mosca di Alghero, il convegno nazionale “L’associazionismo culturale agli albori del XXI secolo. L'impegno dell’operatore culturale e il rogo della cultura” organizzato dal Cineclub Sassari Fedic nell’ambito della settima edizione del Sardinia Film Festival.
Al meeting, iniziato ieri nell’Aula Magna dell’Università di Sassari e moderato dal noto regista nonché giornalista e scrittore Italo Moscati, hanno partecipato i presidenti delle nove associazioni di cultura cinematografica riconosciute dal Mibac: Ficc, Ucca, Fic, Cinit, Fedic, Ancci, Uicc, Csc, Cgs,. Alla fine del convegno è stato redatto un documento che sarà inviato al Ministero per i Beni e le Attività culturali, nel quale le nove associazioni prendono in esame problemi e prospettive future dell’associazionismo cinematografico italiano.
Come si legge nel testo, le associazioni chiedono che «il Ministero si adoperi perché la loro realtà possa essere più presente nel contesto europeo». Da parte loro, vogliono tornare ad essere, come in passato, difensori della «cultura cinematografica, dell’istruzione e della formazione» che considerano «bene comune fondamentale per la qualità della vita e per la crescita democratica della società». Finalità che possono essere perseguite solo contrastando «le vecchie e nuove tendenze di politica culturale» che avviliscono il ruolo delle associazioni attraverso pesantissimi e ingiustificati tagli dei finanziamenti». Nel documento, infine, le associazioni esprimono la loro solidarietà ai 400mila lavoratori dello spettacolo attualmente a rischio di licenziamento.
L’incontro nella sala conferenza dell’azienda Sella&Mosca si è aperto questa mattina con i saluti del presidente del Cineclub Sassari, Carlo Dessì, e quelli del responsabile per le relazioni esterne dell’azienda di Alghero, Antonello Posadinu. Entrambi hanno espresso soddisfazione per la sinergia che si è creata quest’anno tra il festival e l’azienda. «Vogliamo sfatare il luogo comune secondo il quale la cultura non dà da mangiare – ha detto Posadinu - Per noi non è così. Anzi – ha precisato - questa collaborazione è un ottimo modo per trasmettere fuori dalla Sardegna la nostra storia e la nostra cultura». Tanto più che, come ha ricordato Carlo Dessì, «quest’anno al Festival hanno partecipato di persona tantissimi giovani registi e attori provenienti da tutto il mondo, dal Brasile alla Romania, dall’Iran alla Spagna e molti di loro sono presenti qui oggi».
Dopo i saluti del presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, che ha anche sintetizzato la giornata precedente, Italo Moscati ha tirato le somme del convegno. «L’incontro –ha detto- ha avuto il merito di fare luce sui problemi scottanti che interessano tutte le associazioni presenti». Fra essi, ha sottolineato, quello della burocrazia che intralcia chiunque oggi in Italia svolga un’attività di divulgazione culturale. Un altro problema è la mancanza di meritocrazia. «Siamo affetti da stalinismo degradato» ha riassunto Italo Moscati con una sintesi folgorante. Ha poi aggiunto: «quando ci si rivolge al ministero per chiedere i finanziamenti per una produzione cinematografica, è raro che esso tenga conto della qualità». Ha concluso invitando le associazioni a rinnovarsi tenendo conto dei cambiamenti, anche tecnologici, in atto nella società e a proporre iniziative comuni al passo coi tempi.