Gran finale per la IV edizione di La Spezia Film Festival
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Diari di Cineclub | media partner
La Spezia – Domenica 10 marzo 2019 si è conclusa la IV edizione con la rassegna dei cortometraggi finalisti e la cerimonia di premiazione alla Mediateca Regionale Ligure Sergio Fregoso (ex Odeon).
Ecco i vincitori:
Miglior Corto: Fauves diretto da Jeremy Comte
Miglior Regia: Ainhoa di Ivan Sainz Pardo
Miglior Fotografia: Daniele Ciprì per il corto U muschittieri di Vito Palumbo
Miglior Attrice: Aurelia Schikarsky, protagonista di Ainhoa
Miglior Attore: Piergiorgio Bellocchio protagonista di Non è una bufala di Niccolò Gentili e Ignacio Paurici
Miglior Sceneggiatura: Santiago Pajares per El Atraco di Alfonso Diaz
Miglior Colonna Sonora: la colonna sonora di Per Sempre realizzata da Paolo Costa
Premio Della Stampa: Mama di Eduardo Vieirez
PREMIO Diari di Cineclub: Fauves.
Miglior Regia: Ainhoa di Ivan Sainz Pardo
Miglior Fotografia: Daniele Ciprì per il corto U muschittieri di Vito Palumbo
Miglior Attrice: Aurelia Schikarsky, protagonista di Ainhoa
Miglior Attore: Piergiorgio Bellocchio protagonista di Non è una bufala di Niccolò Gentili e Ignacio Paurici
Miglior Sceneggiatura: Santiago Pajares per El Atraco di Alfonso Diaz
Miglior Colonna Sonora: la colonna sonora di Per Sempre realizzata da Paolo Costa
Premio Della Stampa: Mama di Eduardo Vieirez
PREMIO Diari di Cineclub: Fauves.
Ecco il verbale del riconoscimento di Diari di Cineclub:
La Giuria del Premio Diari di Cineclub – periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica, composta da: Alba Paolini, Angelo Tantaro, Daniela Igliozzi, Elisabetta Pandimiglio, Fabio Massimo Penna, Giulia Zoppi, Leonardo Lauretti, Marco Asunis, Marino Demata, Massimo Dionisi, Massimo Pellegrinotti, Sara Santucci (Presidente), Simone Piccinin Soares, Ugo Baistrocchi, Yala Iachini, dopo aver visionato le 10 opere a lei concesse, cui ha fatto seguito una attenta analisi, ha deliberato di attribuire il premio Diari di Cineclub a:
FAUVE
di Jeremy Comte
(Canada)
Due ragazzi spensierati giocano a sfidarsi, quasi ad affrontare un rito di passaggio in un ambiente pieno d’insidie, ma affascinante ai loro occhi, anche per la totale assenza di umani. La desolante metafora di una società malata che ti inghiotte senza possibilità di salvezza. Unica altra presenza umana, una donna che appare alla fine della tragedia per poi subito svanire, lasciando il protagonista a una visione rassicurante, forse illusoria.
Sul numero di Diari di Cineclub in uscita il 1° Aprile un approfondimento culturale sul Festival