Sardinia Film Festivale IV edizione

Visite: 2843

La IV edizione anno 2009 tracima nel continente

Domenica 28 giugno si è conclusa a Sassari la 4° Edizione del SardiniaFF, un festival organizzato dal Cineclub Sassari Fedic.  600 film, 44 nazioni, 5 giorni di proiezioni e dibattiti, 120 opere selezionate, 1 giuria di studenti, 3 eventi speciali, un padrino d’eccellenza dello sguardo sardo: Piero Livi. Festival gemellato con FilmVideo Montecatini Cinema 60° Mostra Internazionale del Cortometraggio (come ha detto il Presidente della Consulta Sarda, “Vrades pro sempere” fratelli per sempre),

 e con una schiera di giovani provenienti da tutto il mondo, proprio nello spirito con la più giovane delle Arti e della stessa Fedic (Federazione Italiana Cineclub) cui aderisce praticamente da sempre, da quando i suoi fondatori Silvio Bredo, Benito Castangia, Pinuccio Fara, Bruno Ricci e Nando Scanu dettarono le tracce degli obiettivi da raggiungere: educare, promuovere, produrre, custodire e che a distanza di 60 anni, l’attuale Presidente Carlo Dessì è impegnato ad avanzare nel cammino.

Tra gli eventi la proiezione Pelle di bandito il drammatico film di Piero Livi del 1969 che ha inaugurato il festival con la presenza del regista accompagnato dalla protagonista del 1969 Mavi Bardanzellu. Il film partecipò alla Mostra di Venezia. Recentemente distribuito come allegato al quotidiano L’Unione Sarda;  Beket di Davide Manuli. E’ un film sulla storia di due uomini che aspettano qualcuno che non si mostra mai. Un opera (ri)vista  a Roma e al Valdarno Cinema Fedic, il prestigioso festival presieduto da Marino Borgogni. L’opera trova proprio in Sardegna i suoi magnifici paesaggi naturali e la sua particolare illuminazione per raccontare Godot con particolari e colti riferimenti ai grandi autori della letteratura e della cinematografia internazionale.  I non luoghi del film, la stessa storia che si ispira al teatro dell’assurdo, evidenzia la sua necessità di esprimersi con regole zero esaltando il contrasto tra l’autoproduzione e la ricchezza dei contenuti e utilizzando una fotografia data da una pellicola dura e purista. L’altro evento, L’arbitro di Paolo Zucca, regista oristanese, vincitore del David di Donatello 2009: anche questo un film in bianco e nero, premio speciale a Clemont - Ferrand e presentato al Valdarno Cinema Fedic, esilarante storia del destino di due ladroni che si incrociano in un infernale e polveroso derby calcistico di terza categoria con un cielo carico di nuvole minacciose.  Il vero protagonista del film è la folla scatenata dei tifosi, un gruppo compatto di volti e di corpi della Sardegna profonda, una massa agitata che impaurisce, capace di passare all'azione, una schiera incontrollabile, capace di tutto. Alla proiezione del corto era presente l’attore Franco Fais, applauditissimo protagonista del film, attore-mimo-documentarista, socio del Cineclub Sassari.

Nel corso della manifestazione è stato assegnato a Lo zaino di Gaetano La Mantia, il premio Fedic Scuola consegnata dalla Responsabile Maria Teresa Caburosso proveniente da Milano. Gli altri premi: Cortissimo, Corto, Open, premio Sardegna, Premio Fedic d’oro, che è andato a Gli ultimi Margari di Tino dell’Erba Cineclub Cedas Fiat Torino, Opera selezionata sulle 30 pervenute da autori Fedic. Un affascinante documento molto importante su una giornata in una comunità di allevatori, il lavoro con il bestiame, la solitudine, la vita che si rinnova, mantenendo inalterati i valori della tradizione.

Nel panorama pressoché inesauribile dell’offerta di centinaia di festival, il SardiniaFilmFestival si è distinto perché aveva a disposizione una sola opzione: naufragare con la passione e la premura, promettendo una sceneggiatura efficace e una migliore visione, enzimi per la mente e per il cuore da portare a casa, chi con l’aereo, chi con la nave, al termine del festival che è finito troppo presto.

Tornati alla frastornata routine del quotidiano, decanteremo la sbornia della bellezza della Sardegna e ringrazieremo per l’eccellente offerta culturale del Sardinia Filmfestival, necessaria per respingere implacabilmente, l’aria e l’atmosfera che ci circonda e ci assedia. Un vuoto che crea malessere ma che festival come questi ci fanno sopravvivere senza educarci alla resa. Per questo giustamente i quotidiani locali hanno voluto sottolineare la responsabilità sociale del festival evidenziando l’afflusso positivo per le attività culturali del luogo. Non ultimo i nostri complimenti per lo sforzo organizzativo e per aver fatto in modo che il festival sia stato fruito anche da persone diversamente abili, accolti da tutto il giovane staff schierato e sorridente con in testa il Presidente tuttofare Carlo Dessì. [Lista Edizioni]

da sassari, angelo tantaro,

Pin It