Pasolini e Bologna

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Pasolini e Bologna
Gli anni della formazione e i ritorni
Testo: a cura di Marco Antonio Bazzocchi e Roberto Chiesi

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“Il Portico della Morte è il più bel ricordo di Bologna. Mi ricorda L'Idiota di Dostoevskij, mi ricorda il Macbeth di Shakespeare, mi ricorda i primi libri. A quindici anni ho cominciato a comprare lì i miei primi libri, ed è stato bellissimo, perché non si legge mai più, in tutta la vita, con la gioia con cui si leggeva allora". (Pier Paolo Pasolini, 1971)
Bologna è stata la città dove Pasolini è nato (il 5 marzo 1922) ma soprattutto dove ha vissuto la sua intensa formazione culturale. Questo volume intende ricostruire quali siano state le radici della cultura e dell'immaginario pasoliniano, radici che negli anni dei suoi studi liceali e universitari si diversificano fra la letteratura, lo studio della cultura latina e greca, la passione per le arti figurative per il cinema e il teatro.
Bologna della fine degli anni ‘30 e dei primi anni ‘40 per Pasolini è stato il luogo dove ha  incontrato una figura per lui fondamentale come Roberto Longhi ma è anche una città sotto il regime fascista, che inizialmente il giovane poeta subisce come riflesso dell’autorità paterna e contro cui si ribellerà.
Il libro contiene una vasta scelta di testi giovanili pasoliniani, legati al periodo dei suoi studi ma anche scritti relativi ai frequenti ritorni nella città natale, per la rivista “Officina”, per gli interventi a conferenze e dibattiti e per le riprese di film quali Comizi d’amore, Edipo Re e Salò.
Introdotto e chiuso da testi “storici” di Renzo Renzi, Laura Betti e Fabio Mauri, il volume comprende anche saggi critici e storici di Marco Antonio Bazzocchi, Stefano Casi, Andrea Cerica, Roberto Chiesi e Anna Tonelli.

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