Vincenzo Rosace
Iscritto al Cineclub Roma dal 1989. Nella vita ha svolto, prima di andare in pensione, un altro lavoro per guadagnarsi da vivere. La fotografia non è quindi la sua professione. È il suo modo di esprimere la creatività, il suo modo di fare arte concepita come, realizzazione della sua interiorità. Da sempre appassionato di cinema, la cui realizzazione presuppone una comunione con altri autori, in quanto opera collettiva e, non avendo avuto questa possibilità di espressione, inizia a interessarsi di fotografia su carta stampata. Inizia come fotografo di strada specializzandosi poi nelle riprese di concerti rock a luce ambiente in situazione di particolare difficoltà dovuti proprio alla precarietà degli appostamenti. Ma tali impedimenti sono superati brillantemente perché alla passione fotografica abbina nello stesso tempo la sua grande passione per la musica. Nella sua notevole produzione troviamo tutti gli artisti, gruppi conosciuti e non, che si sono esibiti in Italia: Eric Clapton, Frankie goes to Hollywood, Genesis, U2, Peter Gabriel, Pink Floyd, Madonna, Wayne Shorter, Neil Young e Crazy Horse, Level 42, The Prenders, Frank Zappa, Depeche Mode, Supertramp, Steve Hacket, Pat Metheny, Porcupine Tree, Miles Davis, Robert Fripp, Simple Minds. Queste foto "rubate", nonostante l'indubbio fascino delle immagini impresse e nonostante i riscontri lusinghieri da parte di fotografi e giornalisti professionisti, non hanno mai trovato riproduzioni su stampa ufficiale perché appunto non autorizzate dall'organizzazione dei concerti. E di questo Vincenzo non se ne dispiace per niente, proprio per la sua concezione di vita. Con l'evento del video, che ha portato una maggiore indipendenza economica e quindi a una maggiore frequentazione del mezzo cinematografico, Vincenzo trova la sua collocazione in un gruppo che con lui condivide la stessa creatività intesa come espressione della concezione delle cose e non come mezzo di autoaffermazione. Intraprende la meravigliosa esperienza del video, fratello povero del cinema, mettendo a disposizione l'esperienza acquisita come fotografo, per illuminare le storie da raccontare assumendosi la responsabilità della qualità delle immagini. Ha collaborato, con questo ruolo, a quasi tutti i corti realizzati da Angelo Tantaro. Ha realizzato, per proprio conto, diversi corti tra cui: "Mente fluttuante" 2000, 4' e "Video frammenti" 2001, 4'. Ha realizzato un documentario sulle opere del pittore Gianni Papi "Gradus ad parnassum" 14'. L’opera è stata proiettata in diverse serate alla presenza di importanti esponenti del mondo culturale e politico di Roma. Rappresentazione del progetto dell'artista Giovanni Papi sul ribasolamento dei tratti mancanti della via sacra al foro romano con posa in opera di basoli trasparenti contenenti petali di fiori a ricordo delle tradizionali infiorate durante le processioni sacre dell'antica Roma. In via eccezionale, gratuitamente, ha creato book fotografici per amiche artiste… a qualcuna ha portato perfino fortuna. (A.T.)