Gli Orienti di Pier Paolo Pasolini

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Gli Orienti di Pier Paolo Pasolini
Il fiore delle mille e una notte
Viaggio fotografico di Roberto Villa nel cinema pasoliniano
Ediz. illustrata di Roberto Villa (Autore) con testi di Angela Felice, Roberto Chiesi (Curatore) Paolo Nutarelli (Curatore)
Pubblicato a pag. 62 Diari di Cineclub n. 103 | Marzo 2022

DETTAGLI 
Editore | NFC Edizioni
Formati Disponibili | Formato: 20x26 cm cartonato
Pubblicato | 2021
ISSN | 9788867263066
Lingua | Inglese, italiano e spagnolo
Pagine | 292
Prezzo | €  48,00

DESCRIZIONE 

L’autore era sul set del film 'Il fiore delle Mille e una Notte’ traYemen e Persia: gli scatti rivi­vono in un album di quasi 300 pagine. Ricorda Villa, “Nel 1972, a Milano, conobbi Pa­solini e mi disse: “Sto per partire per il Medio Oriente ...” poi, quasi ragionando ad alta voce "... però potrei dire alla produzione che c’è un foto­grafo sul set, se vuoi venire ...”. Qualche tempo dopo lo raggiungevo ad Aden da dove siamo ripartiti per le diciotto località delle riprese sul cui set sono rimasto oltre tre mesi e mezzo riportando l’unico documento sul film, docu­mento che dal 1973 gira il mondo".

Il volume, storia e colori d’oriente, nasce dal progetto espositivo itinerante dedicato al grande regista e scrittore che il fotografo, tra i maestri italiani del fotoreportage, porta avan­ti dal 2011 in tutto il mondo. La pubblicazione del volume avviene in occasione del centena­rio della nascita di Pier Paolo Pasolini (Quar­tiere Santo Stefano di Bologna, 5 marzo 1922). L’Oriente, per Pasolini, è un posto dello spiri­to dove si trova quel mondo desiderato, so­gnato, che non esiste in questo Occidente e, in quel Film Fiaba, “Il Fiore delle Mille e una Notte”, è portato sullo schermo con una narrazione fantastica e con i colori del sogno.

Il Regista non era venuto meno alla promessa: "Sarà il mio film più colorato, il più ricco di bellissi­mi colori" e già le località scelte e le popolazioni mediorientali ne erano testimonianza, aiutati dai costumi di Danilo Donati su centinaia di comparse. Molto, al di là di tutto questo, è rac­chiuso nelle quasi 300 delle 8000 immagini inedite del libro, scattate durante la lavorazio­ne che, costruite seguendo le filosofie compo­sitive della storia dell’arte e della teoria della comunicazione, illustrano il set ed il fuori set del film.
"Sono convinto che sarebbe piaciuto molto a Pasolini, sia per le 'coloratissime’ immagini del film, e molto per la sua unicità, è l’unico li­bro al mondo che presenta immagini origina­li, uniche ed irripetibili. In un incontro con Pasolini a Cinecittà, per il rifacimento di una scena, nell’autunno del '73, avevo portato un album con venti pagine di venti diapositive e, mentre Pier Paolo le guardava affascinato di­ceva 'Ma che bei posti, che bei colori’ come se li ve­desse per la prima volta, poi chiudendo l’al­bum guardandomi aveva detto 'Hai fatto un film dove io ero l’attore e tu il regista".
Alle foto sono unite gli scritti di Angela Felice (già direttrice del Centro Studi “Pier Paolo Pa­solini” di Casarsa della Delizia), Roberto Chie­si (Responsabile Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini, Bologna) e Paolo Nutarelli. Una selezione di queste foto (circa tremila) sono custodite dalla Cineteca di Bologna in­sieme a molte stampe e materiali del tempo e costituiscono una parte della donazione che nel 2011 ispirò una mostra. “Per Pasolini Bolo­gna è stata fondamentale nella formazione, Villa aggiunge questo ricordo di Pasolini: “Era un uomo simpatico e divertente, ma soprat­tutto un gran faticatore. Partimmo con un co­pione di 500 pagine che ben presto stravolse portandolo a mille. Ricordo che ribaltò radi­calmente una parte scritta da Dacia Maraini perché era convinto non funzionasse. Era preso dal set, lo potevi fotografare senza che se accorgesse. Una volta un macchinista fece crollare inavvertitamente una scenografia: 'Che salame!’, si limitò a dire senza arrabbiar­si”..

link interno Volumi pubblicati per il centenario

 

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