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Arte della Visione

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da parte dello spettatore

pellicola


L' "arte della visione" deve essere esercitata da un pubblico paziente che intenda partecipare, attento alla proiezione, in modo totale e incondizionato, senza una continua necessità di masticare, commentare, disturbare.

platea platea

platea platea platea

Vogliamo educare il pubblico?

- Quello che entra a film iniziato dopo un pomeriggio di shopping con le borse di plastica che fanno un rumore infernale;
- Quello che comincia una discussione animata prima che comincia il film e non la smette neanche a film iniziato;
- Quello che se ne va prima che calino i titoli di coda e alzandosi non ti permette, neanche a te, di vederli;
- Quello che arriva dopo che sono passati i titoli di testa;
- Quello che arriva dopo e ti fa "scalare" un posto;
- Quello che enumera, ad alta voce, tutti i film in cui ha visto quell'attore/attrice;
- Quello che si sente molto esperto e fa commenti ad alta voce;
- Quello che indica tutti gli oggetti che ha pure lui;
- Quello che, quando ci sono i posti numerati, si mette dove vuole;
- Quello che racconta i fatti propri al suo vicino;
- Quello che sgranocchia pop-corn, caramelle, per tutta la durata del film (addirittura si porta cibo da casa);
- Quello che ti fissa perché sei al cinema da solo;
- Quello che lascia il cellulare acceso e risponde pure alle telefonate;
- Quello che va al cinema solo a Natale;
- Quello che emette il proprio giudizio ad alta voce a film appena terminato;
- Quello che monta un dibattito durante il film;
- Quello che vorrebbe vedere tutti in giro per strada e stare da solo in sala senza sentire volare una mosca (come me).

Cosa gli vorremmo fare a questi?

Intanto indigniamoci, invitiamoli all'educazione, chiediamo agli esercenti di non vendere e non far entrare in sala cibi, bevande ecc.; a non far entrare più nessuno, in sala, a spettacolo iniziato. S'impegnino a dare, ad inizio spettacolo, le avvertenze per una buona visione. Elimini l'intervallo tra primo e secondo tempo.

Dalla parte del pubblico

Lo spettatore, quando entra in una sala, deve applicarsi e predisporsi con animo nuovo alla visione.
Il cinema non deve più essere un banale intrattenimento per guardoni pigri e sottosviluppati, spettatori educati ad una "visione debole"
Lo spettatore deve smettere di mangiare pop corn.
Davanti al telo bianco illuminato da immagini deve ridere, terrorizzarsi, incazzarsi, piangere, riflettere, ma non può rimanere indifferente e continuare a masticare.
Siamo per un pubblico meno passivo assuefatto dalla visione della televisione e di un cinema "consumato" dalla televisione che trasmette solo prodotti di "largo consumo" e continuamente interrotto dai suoi "consigli per gli acquisti".
Lo spettatore è diseducato dalla visione di prodotti televisivi che è abituato a "consumare" mentre legge il giornale, fa "l'amore", telefona, mangia e parla… contemporaneamente!
Alla fine, tutti noi, non siamo più abituati a vedere, a sentire, ad ascoltare.
Vogliamo fare qualcosa?