Ti ricordo. Nando Scanu
Diari di Cineclub n. 132 - novembre 2024
È uscito il nuovo numero di Diari di Cineclub, periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica diretto da Angelo Tantaro. Leggi l’indice degli articoli di questo mese.
Buona lettura!
Progetto e Catastrofe
MEMORIA RESISTENTE
Concluso il 42. Valdarno Cinema 2024
Presentiamo la Giuria di Qualità | 42. ValdarnoCinema
42. ValdarnoCinema Film Festival
Schegge di cinema russo e sovietico
Diari di Cineclub n. 131 - ottobre 2024
È uscito il nuovo numero di Diari di Cineclub, periodico indipendente di cultura e informazione cinematografica diretto da Angelo Tantaro. Leggi l’indice degli articoli di questo mese.
Buona lettura!
VIII edizione del "Premio Cesare Zavattini" | Le Premiazioni
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Questo sito è dedicato a tutti gli Autori
del cinema difforme, non omologato,
indipendente, con la vocazione a trasgredire le regole della “società dello spettacolo”.
Agli Autori del Cine Club Roma e a tutti gli Autori indipendenti,
comunque la pensino, ovunque essi siano,
per il contributo dato ad una storia della libera comunicazione.Angelo Tantaro
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Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me.
Groucho Marx
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Art. 9 della Costituzione Italiana:
"La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Videocamere
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Il potere non è di chi detiene i mezzi di produzione (secondo Carlo Marx) ma di chi detiene i mezzi di comunicazione. guy deboard
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Bisogna dare a tutti la capacità di ragionare, di avere delle idee e di propagandarle. don lorenzo milani |
Cesare Zavattini
Ginevra 2003, Meeting Globale dei Media presso L’unione delle Telecomunicazioni Internazionali
Il consumo diventa per le masse un dovere supplementare che si aggiunge a quello della produzione.
Il consumatore è un lavoratore che non sa di lavorare. Consumare significa anche contemplare lo spettacolo.
Lo spettatore, senza rendersene conto, svolge una forma di lavoro non retribuito.
La televisione commerciale ha formalizzato questo meccanismo, facendo degli spettatori merce da vendere alla pubblicità, misurabili con l’Auditel e gli indici Nilsen.
- “La società dello spettacolo” Guy Debord
Internet
Indymedia, al grido di “Don’t hate media, be the media” decolla a Seattle nel 1999 e sbarca a Bologna il 12 giugno 2000, il sito degli Imc (Indipendent media center) ovvero un media center costituito da volontari, organizzato come un collettivo alternativo ai media tradizionali. L’Imc si oppone al flusso principale (main steam) delle notizie gestite dai colossi dell’informazione.
Il media-attivista raccoglie immagini armato di videocamera e computer portatile, con tanto di sofware per tagliare e montare il servizio prima di mandarlo in onda. Il prodotto offre il meglio in situazioni estreme come il G8, la guerra in Palestina, al Chiapas, la crisi argentina.
Indymedia è aperta ai contributi esterni grazie al sofware creato in Australia da Matthew Arnison affinchè le idee possano fluire dalla periferia al centro senza alcun filtro di censura. La pubblicazione infatti non ha censura e l’attendibilità della notizia è nei fatti e non nella fonte.
New Global Vision, banca di filmati a disposizione di tutti.
Megachips, una sorta di comunità dove si invitano i cittadini ad aderire ad appelli, a snidare le famiglie Auditel, a opporsi alla guerra.
http://www.telestreet.it/
Telestreet, il movimento delle televisioni fatte in casa, delle emittenti fai da te che puoi creare con meno di mille euro. Per resistere alla monocultura. Una ambizione temeraria. Rimettere tutto in discussione nel mondo dell’etere, compresa la passività del teleutente!
Microscopiche, nascoste, ma non pirata, non oscurano altre emittenti, vanno a caccia degli spazi vuoti, (l’antennista) lavorando tra le maglie. Basta scoprirli, occuparli e permettere così a chi è nel raggio d’azione di trovarla facendo zapping da casa. Si rischia la galera, da 6 mesi ad 1 anno (legge Mammì) per il semplice fatto di possedere un’attrezzatura per trasmettere.
Per vederla a Bologna può andare nel bar Micky&Max in via Orfeo.
http://www.freetv.org/
Televisioni comunitarie, sono spesso il risultato di partnership fra scuole, università, consigli di quartiere e gruppi che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita offrendo l’opportunità di produrre, creare e godere una diversa programmazione tv, perché la comunicazione libera è alla base di ogni democrazia.
http://candida.kyuzz.org
Candita TV, televisione autogestita locale, diffusa anche via web, che ha irradiato i suoi programmi sulle onde di un’emittente locale romana, Teleambiente. Nasce nel 1999 a Roma dall’incontro di teatranti di strada, radio indipendenti e Bbs anarchiche del web. Il Centro Sociale Forte Prenestino è la sua culla. Si definisce “la prima elettrodomestica” e prende il nome dal Candido di Voltaire il quale credeva di vivere nel migliore dei mondi possibili, il messaggio che la cultura televisiva pop dominante vuole trasmettere ogni giorno e Candita vorrebbe smentire.
Il gruppo ha dato vita a una serie di corsi per istruire i giovani della periferia a fare controinformazione a livello di quartiere, a Roma e a Napoli. L’archivio telematico delle trasmissioni, videocassette distribuite dai “canditi” nelle edicole e nei circuiti underground (Rebel Colours, Supervideo G8 etc.) portano le istanze poste dall’autogestione dei mezzi di comunicazione.
Radio
Teatro
SCP, Surveillance Canmera Player. Nasce a N.Y. nel 1995. E’ una forma di teatro di strada e di protesta contro la sorveglianza delle migliaia di videocamere installate a ogni angolo di strada. L’obiettivo è allarmare i cittadini sui rischi per la libertà individuale.
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